INFORMAZIONE, PRIVACY, SICUREZZA E CONSENSO INFORMATO
Riconoscibilità del personale attraverso apposito cartellino di identificazione e divise differenziate • La RSA raccoglie i dati personali degli
ospiti, dei loro famigliari o amministratori di sostegno al fine di provvedere alle necessità della gestione amministrativa e alla cura dell’ospite. Alcuni dati vengono anche trasmessi ad
organismi pubblici tra i quali ATS e ASST e alla Regione Lombardia per ottemperare agli obblighi di legge. Tutte le informazioni raccolte vengono trattate nel rispetto della vigente normativa
sulla Privacy (GDPR 679/2016 e D.Lgs. 101 del 10/08/2018). I dati relativi alla salute dell'ospite sono raccolti nel Fascicolo sociosanitari informatizzato (introdotto dal 2012) e utilizzati
esclusivamente all'interno delle RSA, fatta salva la comunicazione ad altre Strutture sanitarie al solo fine di garantire la continuità delle cure. Il personale operante pertanto li conoscerà
in relazione al proprio ruolo e secondo il livello degli specifici privilegi a lui concessi al solo scopo di dar corso all'erogazione dei servizi di assistenza, cura e riabilitazione. Tutti
gli operatori sociali e sanitari sono vincolati dal segreto d'ufficio ed impegnati a garantire la privacy dell'ospite. Titolare del trattamento dei dati è la Fondazione in persona del suo
legale rappresentante. • Il consenso informato ha lo scopo di rendere partecipe l’ospite degli effetti e dei possibili rischi legati agli interventi terapeutici a cui si intende sottoporlo e
a farne quindi un soggetto attivo nel processo decisionale sulle cure e/o sugli esami che lo riguardano. Il medico ha quindi il compito di comunicare in modo chiaro e comprensibile all’ospite
o agli aventi diritto tutte le informazioni necessarie per aiutarlo ad esprimere in modo libero e responsabile la propria volontà nei riguardi delle cure a cui si intende sottoporlo
raccogliendolo in forma scritta. Le informazioni saranno il più possibile complete e riguarderanno i seguenti punti: Informazioni sulle condizioni cliniche che riguardano le cure proposte, il
loro scopo, le loro complicanze od effetti collaterali, i benefici previsti, le eventuali procedure alternative con i loro rischi e benefici. Viene sancito il diritto del paziente di
rifiutare esami e/o cure senza che questo comprometta il suo diritto a ripensarci o ad essere curato e assistito in altri modi. • L’Istituto della Protezione Giuridica introdotto dal
Legislatore con Legge 6/2004 prevede la nomina di un Amministratore di Sostegno che si affianchi alla persona fragile sostenendola nelle decisioni che riguardano la salute e il patrimonio
salvaguardando principalmente il suo interesse. Tale Istituto è di fondamentale importanza per tutte quelle persone che per effetto di una menomazione sia fisica che psichica si trovano
nell’impossibilità di provvedere, anche in via temporanea, ai propri interessi e che non hanno la piena autonomia nella vita quotidiana, è la nomina dell’Amministratore di
Sostegno, da parte del Giudice tutelare del tribunale di zona e che ha la funzione di aiutare l’Ospite nella gestione amministrativa dei propri beni ed inoltre, se autorizzato, ad esprimere
il consenso informato sugli atti medici e sulle terapie. La struttura chiede e favorisce la procedura per la nomina di tale figura, mettendo a disposizione tutte le necessarie informazioni e
documentazioni. Il procedimento di nomina dell’Amministratore di sostegno non richiede l’assistenza di un legale ed è gratuito.
Sicurezza tecnologica e impiantistica delle attrezzature anche nei riguardi di possibili incidenti, curata dal servizio di prevenzione e
protezione, a tal proposito si precisa infatti che la struttura ha ottemperato agli obblighi contenuti nel D. Lgs. 81/08 e succ. mod. riguardante la sicurezza dei lavoratori e dei residenti
in struttura, predisponendo idoneo Documento di valutazione dei rischi e Piano di emergenza, curando il costante aggiornamento dei documenti di sicurezza, nonché la formazione obbligatoria
del personale. A tutti i lavoratori viene data l’informazione generale e specifica sui rischi a cui sono sottoposti e sulle misure di prevenzione da adottare, sull’uso dei dispositivi di
protezione individuale, sulle procedure da eseguire in caso di emergenza. Nel corso del 2012 questa RSA ha aderito volontariamente al Progetto Sobane. Tale strategia partecipativa ha
consentito alla RSA di migliorare ulteriormente la valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori e ha contribuito alla realizzazione di un luogo di lavoro più sano, sicuro,
stimolante e produttivo. Dal 2016 il Progeto Sobane si è concluso, ma questa RSA ha deciso, vista la validità del progetto, di continuare ad applicarlo. Ad ottobre 2014 questa RSA ha aderito
al Progetto di ricerca finanziato dal Ministero della salute e dall’INAIL al fine di strutturare ed implementare un Sistema di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (SGSSL);
a Settembre 2015 si è conclusa la fase progettuale con l’elaborazione di tutte le procedure previste dal Sistema di Gestione Integrato (SGI), consentendo a questa RSA di
riorganizzare le procedure già in vigore (regionali, D. Lgs. 231/01 e D.lgs. 81/08) e di implementare quelle mancanti;
Sicurezza alimentare, è stato elaborato il manuale (Protocollo HACCP) previsto dal D. Lgs. 155/97 e s.m.i. (Sistema di analisi dei rischi e
controllo dei punti critici sulla produzione alimentare) mettendo in atto un sistema di “controllo del processo” che identifica la possibilità di verificarsi dei rischi durante la
manipolazione degli alimenti. Il personale ha seguito un corso di formazione sulle norme igieniche e sulla prevenzione delle contaminazioni alimentari, che viene ripetuto con periodicità
stabilita a seconda della mansione.
• Sin dal 2006 questa RSA ha adottato un Protocollo per la prevenzione del rischio di infezione da Legionella, che prevede l’applicazione di
procedure specifiche a cura del personale dell’Ente e di ditte specializzate appositamente delegate e l’esecuzione di analisi semestrali di controllo dell’acqua e dei filtri aria dei
ventilconvettori e dell’impianto di trattamento aria primaria (UTA).
Nel corso del 2012 questa RSA ha provveduto all’elaborazione di tutta la documentazione prevista dal D.lgs 231/01. Tale decreto ha come obiettivo
quello di porre in essere modelli di organizzazione e di gestione atti a prevenire/impedire la commissione di reati all’interno alla RSA. Il Codice etico dell’Ente è stato affisso in bacheca
per la consultazione da parte di ospiti, familiari, visitatori e personale.
L’applicazione del Modello organizzativo di cui al D.Lgs. 231/01, pur non essendo obbligatorio per questa RSA, è stata comunque ritenuta utile e
finalizzata a garantire ulteriormente la prevenzione della commissione di reati a tutela degli ospiti, del personale e dell’Ente stesso. A dicembre 2012 è stato nominato, dal Consiglio
di amministrazione, l’Organismo di Vigilanza e nel 2013 si è dato avvio all’applicazione del Modello 231 adottato dall’Ente.